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Gastronomia

Arrosticini: specialità abruzzese

Dalla tradizione pastorale alle nostre tavole

 

Gli arrosticini sono spiedini di carne di pecora tipici della cucina abruzzese, preferibilmente bisognerebbe utilizzare carne di pecora giovane, chiamata in dialetto abruzzese “ciavarra”. La carne di ovino va tagliata a cubetti piccoli della grandezza di circa 1 cm, i quali vengono infilati in spiedini di legno della lunghezza che varia dai 25 ai 30 cm (la parte con la carne è lunga circa 10 cm). Gli arrosticini sono legati alla tradizione pastorale dell'Abruzzo e al conseguente consumo di carne ovina. Il loro luogo d'origine è da ricondurre alla fascia orientale del Gran Sasso d'Italia, per la precisione la zona che va dalla Piana del Voltigno (quindi inerente ai comuni di Villa Celiera, Civitella Casanova e Carpineto della Nora) fino a Penne. La leggenda narra che furono inventati negli anni '30 da due pastori del Voltigno, che tagliarono carne di pecora vecchia in piccoli pezzi, poi infilati in bacchette di legno intagliato. Fu staccata una grondaia dal tetto di un'abitazi…

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Gastronomia

Rintrocili, Pallotte cacio e uova

Alcuni piatti della cucina tipica abruzzese

Rintrocili

 


La pasta in Abruzzo racconta una delle tradizioni più antiche e la fama dei pastifici abruzzesi è diffusa ancora oggi in tutto il mondo. Proprio l’utilizzo delle acque purissime delle sorgenti montane, ha legato al territorio la produzione industriale di pasta, portandola a competere addirittura sin dall’ottocento con la nota tradizione napoletana.

L’abruzzese non ha tuttavia rinunciato a interpretare l’abilità degli antichi maestri pastai anche dentro le mura domestiche e, servendosi degli strumenti indispensabili nella produzione casalinga, ha dato una certa notorietà ad alcuni dei più tradizionali formati di paste fatte in casa. Uno degli aspetti più interessanti di questa tradizione è il modo in cui certi formati di pasta abbiano appunto preso nome dagli attrezzi stessi, impiegati per la loro produzione.

Tra questi trova sicuramente posto il “rintrocilo”. Si tratta di una pasta che deriva la sua origine d…

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La transumanza è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane (nella stagione estiva) verso quelli delle pianure (nella stagione invernale). Per transumanza si intende quindi lo spostamento periodico del bestiame, soprattutto ma non esclusivamente ovino, fra due pascoli che vengono sfruttati stagionalmente, situati rispettivamente in pianura, dove d’inverno il clima è più mite e c’è abbondanza di nutrimento, ed in montagna, dove il bestiame trova un buon pascolo in primavera, ma soprattutto in estate. L’ambiente e il clima sono quindi la ragione della transumanza. La parola transumanza deriva dal verbo transumare, ossia: attraversare, transitare sul suolo. Il verbo è costituito con l'accostamento del prefisso latino “trans” che vuol dire: al di là, attraverso, e della parola latina “humus”, che vuol dire suolo, terreno.

La transumanza avveniva lungo le strade pubbliche al bordo delle quali gli …

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Castel di Sangro (Caštiéllë in dialetto castellano) è un comune italiano di circa 6500 abitanti della Provincia dell’Aquila in Abruzzo. È un centro montano di interesse storico, a 800 m s.l.m., con resti notevoli di testimonianze sannite, romane e medioevali. Costituisce il principale centro dell’Alto Sangro ed è sede della Comunità Montana Alto Sangro - Altopiano delle Cinquemiglia. La città sorge sul limitare di una valle molto ampia alla confluenza dei fiumi Sangro e Zittola. È un attivo centro turistico, data la vicinanza agli impianti sciistici di Roccaraso, Pescocostanzo e Rivisondoli.

Castel di Sangro vanta origini antichissime. In seguito alla scoperta, ad opera di Antonio De Nino alla fine del XIX secolo, della vasta necropoli di Campo Consolino, presso la vicina Alfedena, è possibile affermare che le prime testimonianze certe di popolazioni stanziali nell’area di Castel di Sangro risalgono al VII secolo a.C. La posizione della necropoli non è casuale, poiché nel…

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Pescolanciano (Pesculangiànë in molisano) è un comune italiano di 847 abitanti della provincia di Isernia, in Molise. Per la sua posizione geografica è considerato la “Porta dell’Alto Molise”. Il nome di Pescolanciano deriva da “Pesclum Lanzanum”, il primo termine (“Pesclum”) indicava la roccia, su cui sorgeva il centro abitato, il secondo termine (“Lanzanum”) invece ha un significato alquanto misterioso e forse stava ad indicare il suo feudatario normanno (“Lanz”). L’abitato sorge nel mezzo di due vallate solcate dal fiume Trigno ad est e dal torrente Savone ad ovest. Le prime notizie storiche risalgono ad età sannitica (IV secolo a.C.) con i resti di un borgo fortificato, detto Santa Maria dei Vignali. Le reali origini del borgo si situano però in epoca medioevale. Gran parte del territorio di Pescolanciano e buona parte dell’abitato si estendono lungo il tratturo Castel di Sangro-Lucera che, fatta eccezione per il tratto che attraversa il paese, ha conservato intatte le sue car…

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