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Il litorale abruzzese in provincia di Chieti è caratterizzato da calette, promontori, scogliere alte e frastagliate, questo tratto, che si estende da Ortona a San Salvo, comprendendo San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Casalbordino e Vasto, è noto come “Costa dei Trabocchi” e assume il nome, appunto, dal trabocco, antica e tipica costruzione marinara, che è frequente incontrare sulla costa e ne è diventata il simbolo. I trabocchi sono strane e complesse macchine da pesca, issate su palafitte con una ragnatela di cavi e assi. Non hanno una forma sempre uguale, ma, nelle loro parti essenziali, consistono in piattaforme, composte da tavole e travi non completamente connesse, elevate su primitivi pilastri conficcati sul fondo del mare o su scogli, e congiunte alla vicina riva da esili passerelle di legno. Dalle piattaforme si staccano le antenne, che sostengono le reti (dette “trabocchetti”) per mezzo di un complicato sistema di carrucole e funi.

 

 

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Nella Provincia di Chieti nella valle del Sangro ad una trentina di chilometri dalla costa adriatica si trova il Lago di Bomba, un lago artificiale, posto a circa 260 m s.l.m. e nato dallo sbarramento del fiume Sangro, che funge tanto da immissario quanto da emissario del bacino idrico. La diga, che presenta una lunghezza del coronamento di 681 m, è stata realizzata in terra battuta per produrre energia elettrica, che viene convogliata a Roma. Si tratta di una tra le più grandi dighe costruite in Italia con questa tecnica e la prima di questo tipo in Europa. Il lago è lungo circa 7 chilometri con una larghezza media di 1 chilometro e mezzo, una profondità massima di poco superiore ai 57 metri ed ha una capacità di poco meno di 70 milioni di metri cubi di acqua con una superficie totale di circa 10 km². Il lago comprende il territorio di diversi comuni, oltre a quello di Bomba, raramente nelle cartine viene indicato come Lago del Sangro; nelle varie indicazioni stradali presso…

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