logo.png

 

In questa condizione di isolamento che stiamo vivendo nel periodo dell'emergenza Coronavirus, noi ragazzi del Quadrifoglio di Rosello stiamo facendo degli approfondimenti sulla memoria storica e le tradizioni, per riscoprire valori e radici di un tempo. Abbiamo svolto su questo tema una ricerca sulla cucina povera e nobile dell'Abruzzo, riportando quanto appreso nel laboratorio in cucina, reinventando ricette e rielaborando i piatti della tradizione gastronomica della nostra terra.

Facendo ricerca abbiamo compreso che l'asperità delle catene montuose che circondano l’Abruzzo, ha da sempre fatto mantenere a questa terra un'arte culinaria viva ed indipendente. Per molti secoli l'economia della regione ha consentito a fatica la sopravvivenza: né l'agricoltura, poco remunerativa sull'Appennino più alto, né la pastorizia davano benessere. L’assenza delle grandi famiglie stanziali e delle relative dimore con i sontuosi banchetti, non ha fatto lasciare traccia di ricette abruzzes…

Leggi tutto

 

Nonostante le profonde trasformazioni socio-economiche verificatesi nell’arco di mezzo secolo, la vita in Abruzzo resta legata ai valori espressi dal mondo rurale di un tempo e considerati per il settore gastronomico e folkloristico fondamentali ed irrinunciabili. Tra le molteplici tradizioni possiamo riscoprire la festa S. Antonio Abate, in dialetto "lu Sand'Andonie".

Essa solitamente si svolge a partire dal tardo pomeriggio della vigilia (16 gennaio) per concludersi il 17 (dies natalis del Santo) fino a notte fonda, fra un tripudio di canti, suoni e sacre rappresentazioni (“Le Tentazioni di S. Antonio”) messe in scena anche nell’entroterra abruzzese da bande giovanili fino alla fine di gennaio, con spirito ricreativo ma, a volte per le nuove generazioni, senza rendersi conto del profondo significato storico e antropologico che hanno tali rituali. In alcune località si svolgono inoltre  sfilate di “maschere”, poiché, com’è noto, il 17 gennaio segna anche l’inizio del peri…

Leggi tutto