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Nel nostro percorso riabilitativo presso la Struttura Riabilitativa Psichiatrica il Quadrifoglio di Rosello svolgiamo molte attività cognitive e culturali nelle quali abbiamo occasione di approfondire temi importanti quali le dipendenze, i diritti umani, la legalità, la memoria storica, ma anche la tradizione legata alla nostra terra d'Abruzzo. Proprio sul tema della tradizione abbiamo svolto numerose ricerche e pubblicato diversi articoli sul nostro blog www.unafavolaalcontrario.it, per arricchirci del sapere e dei valori che nel tempo continuano ad essere fondamenta per una vita fatta di conoscenza, di umanità e di resistenza. Ci siamo imbattuti in un personaggio unico, l'anziana pescatrice "sposa del mare" Anna Maria Verzino, che ancora oggi resiste ad un tempo i cui ritmi sembrano essere sempre più veloci e alienanti, figli di una tecnologia che spesso ci rende prigionieri della rete lasciando in noi indifferenza e solitudine. In questo caso siamo rimasti affascinati da u…

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In questa condizione di isolamento che stiamo vivendo nel periodo dell'emergenza Coronavirus, noi ragazzi del Quadrifoglio di Rosello stiamo facendo degli approfondimenti sulla memoria storica e le tradizioni, per riscoprire valori e radici di un tempo. Abbiamo svolto su questo tema una ricerca sulla Pupa, il Cavallo e il Fiadone abruzzesi, trovando occasione di riportare quanto appreso nell'attività di cucina, rielaborando i dolci tradizionali pasquali della nostra terra. Da quanto raccolto nella nostra ricerca, la Pupa e il Cavallo sono dei dolci molto diffusi e le cui origini non sono poi così certe ma sicuramente riconducono a due percorsi sostanzialmente differenti. Sembra che questo tipico dolce, dalle forme molto curate, veniva preparato in tempi remoti in occasione di fidanzamenti, ovvero quando avveniva la presentazione ufficiale della coppia alle rispettive famiglie. Tale circostanza bisogna immaginarla molto diversa dall’odierna realtà ed era uno dei momen…

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In questa condizione di isolamento che stiamo vivendo nel periodo dell'emergenza Coronavirus, noi ragazzi del Quadrifoglio di Rosello stiamo facendo degli approfondimenti sulla memoria storica e le tradizioni, per riscoprire valori e radici di un tempo. Abbiamo svolto su questo tema una ricerca sulla cucina povera e nobile dell'Abruzzo, riportando quanto appreso nel laboratorio in cucina, reinventando ricette e rielaborando i piatti della tradizione gastronomica della nostra terra.

Facendo ricerca abbiamo compreso che l'asperità delle catene montuose che circondano l’Abruzzo, ha da sempre fatto mantenere a questa terra un'arte culinaria viva ed indipendente. Per molti secoli l'economia della regione ha consentito a fatica la sopravvivenza: né l'agricoltura, poco remunerativa sull'Appennino più alto, né la pastorizia davano benessere. L’assenza delle grandi famiglie stanziali e delle relative dimore con i sontuosi banchetti, non ha fatto lasciare traccia di ricette abruzzes…

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Nonostante le profonde trasformazioni socio-economiche verificatesi nell’arco di mezzo secolo, la vita in Abruzzo resta legata ai valori espressi dal mondo rurale di un tempo e considerati per il settore gastronomico e folkloristico fondamentali ed irrinunciabili. Tra le molteplici tradizioni possiamo riscoprire la festa S. Antonio Abate, in dialetto "lu Sand'Andonie".

Essa solitamente si svolge a partire dal tardo pomeriggio della vigilia (16 gennaio) per concludersi il 17 (dies natalis del Santo) fino a notte fonda, fra un tripudio di canti, suoni e sacre rappresentazioni (“Le Tentazioni di S. Antonio”) messe in scena anche nell’entroterra abruzzese da bande giovanili fino alla fine di gennaio, con spirito ricreativo ma, a volte per le nuove generazioni, senza rendersi conto del profondo significato storico e antropologico che hanno tali rituali. In alcune località si svolgono inoltre  sfilate di “maschere”, poiché, com’è noto, il 17 gennaio segna anche l’inizio del peri…

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Dal giorno dell’Immacolata in Abruzzo si frigge per Natale. In alcune zone le crispelle o crespelle o scrippelle infatti vengono offerte ad amici e parenti in visita nel periodo natalizio. Le crispelle sono diffuse molto anche in tutto il Sud d’Italia, in particolare nelle regioni della Calabria e della Sicilia. Questi particolari fritti, però, sono diversi a seconda del territorio: perché esiste una tradizione che li vuole salati, altri, invece, aggiungono uvetta e zucchero e li fanno diventare un motivo dolce dei dolci natalizi. Le scrippelle sono un cibo popolare la cui produzione era molto diffusa in passato per la semplicità degli ingredienti necessari a realizzarle, oggi hanno una vocazione eletta più al cibo di strada o street food che al consumo più squisitamente domestico. Preparazione povera della tradizione popolare, la scrippella ha origini antichissime e si prepara con impasto per pane o pizza, fritto in abbondante olio d’oliva o di semi. Le scrippelle sono molto…

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Il parrozzo (o panrozzo) è un tipico dolce pescarese, associato alle tradizioni gastronomiche del Natale (ma non solo). È molto diffuso soprattutto nella zona orientale dell'Abruzzo. Ha ottenuto il riconoscimento di prodotto alimentare tradizionale della regione Abruzzo, nella tipologia "Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria".

Il parrozzo fu ideato e preparato nel 1920 da Luigi D'Amico, titolare di un laboratorio di pasticceria a Pescara. D'Amico ebbe l'idea di fare un dolce dalle sembianze di un pane rustico, anche detto pane rozzo (da cui è derivato il nome “Pan rozzo”), che era una pagnotta semisferica che veniva preparata dai contadini con il granoturco (contrapposta a quella preparata con la farina di grano e riservata alla tavola dei signori). Il pane rozzo era destinato ad essere conservato per molti giorni. D'Amico fu ispirato dalle forme e dai colori di questo pane e riprodusse il giallo del granoturco …

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Ambiente

"Abetina di Rosello": la riserva naturale Regionale

Viaggio in una natura da riscoprire

           

La Riserva naturale Regionale "Abetina di Rosello", nata come Oasi WWF nel 1992, è un’area naturale protetta dell'Abruzzo, istituita nel 1997. La Riserva è gestita dalla Società SILVA s.r.l. ed è sita nei pressi del centro abitato di Rosello in provincia di Chieti. La Riserva si estende nel territorio del Medio Sangro al confine tra l'Abruzzo e il Molise, dove scorre il Turcano e ha una superficie di 211 ettari. L'Abetina si trova in un comprensorio montano poco abitato ad alto valore naturalistico e paesaggistico; la sua altitudine varia tra gli 850 metri e i 1.179 metri di Monte Castellano.

Questa Riserva è costituita in gran parte da abete bianco, una pianta presente maggiormente sulle Alpi e più rara sugli Appennini, e proprio qui ha sede il Centro di Studi e Documentazione sugli Abeti Mediterranei. Nella Riserva si trova un abete bianco, che con i suoi 47 m di altezza è l’albero spontaneo più alto d’Italia. L’abetina di Rosello è il nucleo meglio conservato …

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Gastronomia

Arrosticini: specialità abruzzese

Dalla tradizione pastorale alle nostre tavole

 

Gli arrosticini sono spiedini di carne di pecora tipici della cucina abruzzese, preferibilmente bisognerebbe utilizzare carne di pecora giovane, chiamata in dialetto abruzzese “ciavarra”. La carne di ovino va tagliata a cubetti piccoli della grandezza di circa 1 cm, i quali vengono infilati in spiedini di legno della lunghezza che varia dai 25 ai 30 cm (la parte con la carne è lunga circa 10 cm). Gli arrosticini sono legati alla tradizione pastorale dell'Abruzzo e al conseguente consumo di carne ovina. Il loro luogo d'origine è da ricondurre alla fascia orientale del Gran Sasso d'Italia, per la precisione la zona che va dalla Piana del Voltigno (quindi inerente ai comuni di Villa Celiera, Civitella Casanova e Carpineto della Nora) fino a Penne. La leggenda narra che furono inventati negli anni '30 da due pastori del Voltigno, che tagliarono carne di pecora vecchia in piccoli pezzi, poi infilati in bacchette di legno intagliato. Fu staccata una grondaia dal tetto di un'abitazi…

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La ventricina è un prodotto unico e tipico del territorio abruzzese, un salame a base di carne di suino, preparato con spezie, frattaglie grasse ed insaccate in budello o vescica. Gli unici conservanti ammessi nella ventricina tradizionale contadina sono il sale e le spezie. Dopo 48 ore di riposo l'impasto viene insaccato nella vescica del maiale. In origine veniva usato lo stomaco del suino (il ventre), caratteristica che ha dato origine al nome stesso dell'insaccato. La ventricina presenta diverse varianti sia in termini di ingredienti che di forme. La principale differenza è tra la ventricina del teramano e la ventricina del vastese. Due versioni molto differenti tra di loro come tipo di ingredienti e come modalità di utilizzo. Per esemplificare potremmo dire che la ventricina del teramano si spalma, mentre la versione vastese si affetta ed utilizza come un salame classico.

 

 

La ricetta della ventricina teramana prevede frattaglie e ritagli di prosciutti, pa…

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I costumi folkloristici rappresentano un patrimonio culturale, che svela il cammino della storia, delle tradizioni e dei gusti locali, esprimendo usi ed abitudini del popolo e la volontà di quest'ultimo di conservare nel tempo un mondo di valori, che cementa ed unifica. L'Abruzzo, più di altre regioni italiane, tende a conservare gli antichi costumi. I costumi femminili abruzzesi posseggono la grazia e l'opulenza tipica dell'abbigliamento della festa, momento in cui si era soliti sfoggiare gli abiti più belli, mantenuti integri per generazioni e destinati alle occasioni più importanti per il popolo: le ricorrenze religiose, i riti matrimoniali, le feste del patrono.

 

 

Il costume femminile abruzzese è costituito, come tutti i costumi tradizionali, da elementi essenziali: gonna ampia, corpetto e camicia vaporosa. La gonna, di colore nero o rosso, di stoffa pesante, bordata da ricami dorati, è ricoperta davanti da un grembiule bianco di lino con applicazioni di me…

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