L’Abruzzo è caratterizzato dalla presenza di torri isolate disseminate su tutto il territorio. Esse si presentano sotto varie configurazioni: esistono torri a pianta quadrata, circolare o pentagonale e, più di rado, triangolare. Erano posizionate sui luoghi più elevati, per meglio esercitare i fondamentali compiti del controllo, dell’avvistamento e della segnalazione ed erano poste in modo tale da garantire il collegamento ottico tra più presidi. Mediante un sistema di fuochi notturni e fumate diurne, consentivano di predisporre per tempo opportune misure difensive contro improvvisi attacchi. La torre isolata era e rimane il tipo più semplice di architettura fortificata. Nei casi ordinari e consueti, le sue parti murarie risultano fatte in pietra, con conci più o meno squadrati. Con il sopraggiungere di nuove esigenze tattiche, le torri, dapprima isolate, sono poi divenute elementi di più ampie ed articolate fortificazioni. Più rari sono in Abruzzo gli esempi di torri cintate, per la propria estrema difesa. Le caratteristiche torri costiere d’avvistamento, sorte lungo il litorale abruzzese, fanno invece parte di un più tardo ed ampio sistema difensivo extraregionale, in funzione anticorsara, organizzato a partire dal XVI secolo. Particolarmente diffuso è inoltre il castello-recinto, che costituisce probabilmente l’espressione più caratteristica dell’architettura fortificata abruzzese. Posto quasi sempre a monte di un centro abitato aveva la specifica funzione di fornire un sicuro rifugio alla popolazione in caso di pericolo. Di origine prevalentemente medievale, il castello recinto è costituito da una cinta muraria, frequentemente a pianta triangolare, munita generalmente di più torri; quella principale più imponente ed in alcuni casi pentagonale (che in tal caso prende il nome di puntone), posta quasi sempre a monte del recinto, rappresentava il caposaldo della fortificazione.
Torri di Casalanguida
Le torri di Casalanguida risalgono al XV secolo, una si trova in via Marconi (torre rivestita in cemento), e l’altra in via Umberto I (torre rimaneggiata nel tempo). Nelle strutture sono presenti vari frammenti lapidei, tra cui mensole, stipiti, architravi, davanzali, redondoni e doccioni. Sono realizzate in ciottoli di fiume, mentre la torre di Via Umberto I utilizza anche il laterizio.
Torre di Celenza sul Trigno
L’imponente torre cilindrica, alta circa 15 m e posta lungo il fiume Trigno, in prossimità del tratturo Ateleta-Biferno e del confine con il Molise, costituisce un esempio di torre di presidio. È difficile stabilirne l’esatta collocazione cronologica. La struttura è realizzata in muratura di pietra irregolare, con l'uso di elementi lapidei per inquadrare le strette feritoie e le aperture. Lo spessore murario diminuisce progressivamente ad un terzo dell’altezza dove è posizionato un ingresso sopraelevato.
Torre Ciarrapico e Torri Medievali di Francavilla al Mare
Nella “civitella”, la parte alta di Francavilla, è situata la Torre Ciarrapico, costruita alla fine del ‘600, oggi ribattezzata Torre del Gusto, sede di Cittaslow e Slow Food. Si tratta in realtà di una dimora signorile a quattro piani fatta costruire dalla famiglia Ciarrapico, che l’abitò e che le dà tuttora il nome. È dotata di un ascensore panoramico e la loggia aperta sull’ultimo piano regala un suggestivo panorama sul mare e sulle colline poste a ridosso dell’abitato. Durante la Seconda guerra mondiale il centro storico di Francavilla al Mare fu raso al suolo e oggi non rimangono che sei torri medievali, di cui solo la Torre d’Argento è integra. In origine le torri erano dodici ed erano poste a difesa della cinta muraria. Le altre torri sono Torre di Giovanni, oggi un rudere, Torre Masci, vicina a Torre Ciarrapico, un torrione del 1570 di forma cilindrica e le Torri De Monte e Rapinesi poste all’interno di due fabbricati.
Torre di Frisa
La Torre di Frisa, sita in Piazza Principe di Piemonte, attualmente è inglobata nel palazzo Caccianini e risulta abitata (sede del Gruppo volontari comunale di protezione civile di Frisa). Fu costruita nel XIV secolo, mentre fu accorpata nel XVII secolo al palazzo baronale. La base è circolare ed è costruita in pietre miste a mattoni, in cui si aprono varie finestre.
Torre di Furci
La torre di Furci, databile probabilmente tra il XV e il XVI secolo, presenta la base tronco conica ed uno sviluppo superiore cilindrico. Ciò lascia intuire che la torre possa aver subito dei rifacimenti in più fasi costruttive. È costruita con pietre di forma irregolare e conserva ancora sezioni di inserti lignei, probabilmente passanti, che facevano parte della struttura dei solai intermedi.
Torre Orsini di Guardiagrele
A pochi passi dall'antico perimetro difensivo della città, spicca il suggestivo torrione Orsini (così denominato dalla potente casata che dominò a lungo su Guardiagrele). La torre è a pianta quadrata, con grosse mura in pietra di 80 cm di spessore. È priva di copertura ed è attualmente semidiroccata. Chiusa ai lati, presenta un’apertura alla base, utilizzata per l’accesso, ed una finestra sulla parete opposta verso l’alto. La torre, che faceva parte delle antiche fortificazioni della città, porta i segni di costruzione del 900 e del 1000, ossia dell’epoca in cui avvennero le invasioni dei Saraceni e degli Ungari. La torre costituirebbe l’antico presidio militare longobardo, dal quale, secondo la tradizione, ebbe origine il primo nucleo fortificato della città.
Torri Montanare di Lanciano
Nel versante meridionale dell’antico borgo di Civitanova di Lanciano si conserva ancora un buon tratto delle mura di cinta, sul quale spiccano le torri dette Montanare, perché difendevano la città dall’attacco dai monti. Emerge per altezza la torre di avvistamento medievale, chiusa su tre lati, affiancata dalla successiva torre aragonese (XV sec), contornata da un apparato a sporgere con beccatelli.
Torre di Orsogna
Si presume sia stata ricostruita nel fine secolo XIX, dal proprietario Di Bene, un signorotto, sui resti di una torre medioevale, danneggiata dalla guerra. Fu soggiorno del D’Annunzio e del Michetti, la presenza di quest’ultimo è testimoniata dal suo quadro “La Figlia Di Jorio” del 1895, in cui è rappresentata la Maiella vista proprio da quest’angolazione. Di recente è stata restaurata (1994) ed è sede di diverse mostre d’arte.
Torri di Ortona
Torre Baglioni è sita in via G. D’Annunzio, presso la Porta della Marina, ai margini delle mura caldoriane. Fu dei Bernardi, dei Salzano-De Luna, infine dei Baglioni. Questi ultimi dopo l’unità d’Italia si trasferirono a Chieti. Ha una struttura quadrata. Torre Mucchia è sita sul promontorio nei pressi di Lido Riccio, nella Contrada San Marco. È a struttura a piramide troncata a base quadrata in mattoni. Fa parte della lunga serie di torri costiere del Regno di Napoli, che difendevano il litorale dalle invasioni ottomane e turche. Fu fatta costruire nella 2ª parte del XVI secolo dal Viceré di Napoli Don Pedro Afán de Ribera. Nel XVIII secolo venne trasformata come dogana. La Torre del Moro si trova sull’ansa destra della foce del fiume Moro, in località San Donato. Fu costruita nel XVI secolo per rispondere agli attacchi Saraceni, ma essendo fondata in un terreno limaccioso e difficile da gestire, già nel secolo successivo fu dichiarata pericolante. Nel Novecento alcune foto la ritraggono in stato di abbandono, ma con un lato ancora intatto. Dopo i bombardamenti della battaglia di Ortona, rimane solo la parte della base in piedi. La Torre Riccardi è risalente approssimativamente al XV secolo ed è l’unica parte rimasta del palazzo della famiglia Riccardi, cacciata da Ortona all’inizio del XVI secolo.
Torre della Porta e Torrione di Paglieta
La Torre della Porta venne costruita nel XVIII secolo con la soprelevazione di una struttura medievale, che comprendeva una delle porte di accesso alla città, con l’aggiunta della torre campanaria e successivamente anche dell’orologio. La torretta terminale di supporto in ferro per le campane venne realizzata agli inizi del Novecento. Il Torrione faceva parte dell’antica cerchia muraria e attualmente viene visitato come punto d’osservazione; l’edificio risale al XIV secolo, periodo di costruzione della cerchia muraria. Nel corso del Settecento risulta interessato da un intervento di sopraelevazione ed inglobamento nelle nuove costruzioni ricavate lungo il circuito delle mura.
Torre dell’Orologio di Palena
La Torre di Controllo o dell’Orologio di Palena fu costruita circa nel 1956, quando la giunta comunale decise di abbattere la vecchia torretta di guardia della piazza della chiesa di San Falco, perché giudicata pericolante dopo i bombardamenti nazisti. Della vecchia torre oggi rimane solo un arco e nel piazzale del cortile del castello ducale, che originariamente era solo una torre di controllo e successivamente fu ampliato, la nuova torre fu costruita in aspetti architettonici medievali con l’aggiunta di merlature, di quattro orologi per ciascuna facciata e una cella campanaria sulla sommità per suonare le ore.
Torre Del Colle di Rapino
In località Torre Del Colle, nei pressi di Rapino, sono ancora visibili i resti di un insediamento fortificato medievale. Sulla sommità è collocata una torre a pianta quadrata. La torre è realizzata con poderosa muratura, sulla quale si aprono le feritoie. Ai piani superiori si accedeva mediante botole servite da scalette di legno. Manca oggi la parte superiore della torre che, si ipotizza, fosse dotata di una copertura a terrazzo con merlatura a filo di muro. La sua tipologia strutturale consente di ascriverla tra le torri angioine, che partecipavano al sistema difensivo del regno di Napoli.
Torri di Ripa Teatina
Rimangono le torri di difesa dell’antica cinta muraria. Appena fuori dal centro storico, dalla parte Nord-Ovest, vi è poi ancor ben conservata una grossa torre, di forma cilindrica, con merli ghibellini, attualmente in corso di ristrutturazione. Altra torre meritevole di citazione è quella di antica proprietà della nobile famiglia dei De Lollis di Bucchianico in Contrada Arenile, ora trasformata in un lussuoso e suggestivo ristorante.
Torre di Rosello
Si tratta dei ruderi di una torre circolare. Sovrastava il nucleo originario del paese. Viene nominata in un documento del 1541. Restano solo poche tracce di una muratura in struttura semicircolare forse appartenenti ad una torre cilindrica e di un recinto di un forte.
Torre Punta Penna di Vasto
La torre di Punta Penna si affaccia direttamente sul mare Adriatico. Si tratta di un tipico presidio di avvistamento e di difesa del Viceregno di Napoli, sull’intera insenatura che costituisce il porto di Vasto. La sua edificazione risale al periodo del Vicerè Don Pedro Afán de Ribera (1563). Si presenta a pianta quadrata (12x12 m), costruita in mattoni e completamente intonacata. Ha un’apertura per ogni lato e due ingressi nel lato sud, uno al piano terra ed uno al primo piano, cui si accede tramite una scala in muratura a due rampe, costruita in epoca successiva. La torre di Punta Penna ancora oggi mantiene l’attività di monitoraggio organizzata dalla Marina Militare Italiana, non più a vista, ma con moderni sistemi radar.
I ragazzi del Quadrifoglio