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Cultura

Cronache Ribelli

Oggi abbiamo cominciato a leggere alcune prime pagine dell'almanacco Cronache Ribelli (pagina su Facebook).

I singoli e le moltitudini raccontati tra le pagine di questo almanacco non sono attori della Grande Storia. Nessun re, capo di stato o generale, ma uomini comuni e straordinari. Comuni perché nella perenne trincea della Storia hanno visto il campo di battaglia tra i reticolati del filo spinato e non dalle retrovie. Straordinari perché disertori della guerra che cercavano di imporgli e protagonisti dell’unico conflitto che vale la pena combattere: quello per l’emancipazione collettiva.

Le storie di Ruby Bridges (11 ottobre), George Stinney Jr. (10 ottobre) e Peter Norman (30 settembre). Da ultima - ma non per importanza - quella di Oreste Fernando Nannetti, internato nel manicomio di Volterra (13 maggio, in foto).

Ne siamo rimasti profondamente colpiti e entusiasti. Sia per l'efficacia con cui si presenta questo progetto culturale con le sue finalità, sia per la semplicità di lettura e di approccio (una pagina al giorno per una storia al giorno, con la possibilità di dibattere insieme di quanto si è appena letto), sia soprattutto per la possibilità - offerta a chiunque - di immedesimarsi con naturalezza nel vissuto di quelle donne e quegli uomini "comuni ma straordinari".

Quando il testo, tra le sue righe, ci ha proposto il superamento di ogni categoria ed etichetta socialmente imposta, inclusa quella del "pazzo" e del "malato", di superare le costrizioni a una condizione di "marginalità" e di "discriminazione" sociale, ci siamo sentiti noi stessi come i protagonisti di quelle pagine.

Con l'occasione, abbiamo deciso di metterci in contatto con gli autori, per invitarli come ospiti della nostra comunità per potersi confrontare insieme su questo importante lavoro.