Civitella del Tronto è un comune italiano di 5.089 abitanti della provincia di Teramo nel nord dell’Abruzzo, situato a 589 m s.l.m., ed appartiene all'Unione dei comuni della Val Vibrata. Il comune è incluso nella Comunità montana della Laga e nel Club dei borghi più belli d'Italia. Le sue origini sono antichissime: è dell’XI secolo la prima fonte documentaria che cita “Tibitella” come città di confine tra la conca aprutina e quella ascolana. Essa assunse una specifica funzione di controllo del confine nel XII e XIII secolo. Non ci sono testimonianze dell’antico assetto della cittadina, tuttavia sono gli Angioini che potenziano Civitella con torri di fiancheggiamento e una cinta muraria, di cui ancora oggi si conservano dei resti.
Il borgo fortificato subisce ulteriori e importanti modifiche nel corso degli anni, tra essi ricordiamo il potenziamento difensivo per l’assedio del 1557 da parte dei francesi alleati del papa e la successiva costruzione della Fortezza a partire dal 1564. Ancora oggi possiamo ammirare, l’impianto urbanistico, risalente al Medioevo, che si sviluppa da est verso ovest su percorsi paralleli e allungati. Porta Napoli è oggi l’ingresso principale di Civitella del Tronto ed è l’unica delle tre porte antiche, che si è perfettamente conservata. Realizzata in conci di travertino, di costruzione duecentesca, sopra di essa campeggia lo stemma cittadino.
Attraversata la porta, si trova Piazza Filippi Pepe, fulcro della vita cittadina e bellissima terrazza panoramica la cui vista spazia dai Monti Gemelli al massiccio del Gran Sasso. Sulla piazza si affaccia la Chiesa di San Lorenzo (di prossima riapertura) che anticamente sorgeva fuori dalle mura cittadine. Essa è citata già nel 1153, trasformata in bastione nel 1557, e ricostruita su disposizione di Filippo II di Spagna alla fine del ‘500 nella sua attuale ubicazione. È stata poi ampliata nel 1790, modificata e restaurata varie volte nel corso del ‘900. La chiesa è ornata da grandi nicchie con altari, stucchi settecenteschi ed impreziosita da arredi lignei di raffinata fattura e un organo del 1707, oltre che dai vari arredi sacri, tra cui un busto e una croce in bronzo, conservati in Sacrestia insieme ad una statua barocca in legno di Sant'Ubaldo con in mano la città di Civitella di cui è il Protettore. Per quanto riguarda le tele, meritano particolare attenzione una Visitazione e una Madonna del Rosario risalenti al XVI secolo, mentre sono di quello successivo un'Annunciazione e una Deposizione.
Lungo Corso Mazzini si erge la Chiesa di San Francesco, la cui data di costruzione non è conosciuta. Secondo alcuni carteggi già esisteva nel 1326 ed era dedicata a San Ludovico. Nel corso del Settecento è stata modificata: le pareti sono state rialzate e sono state ricavate le cappelle laterali. L’altare è di chiaro stampo barocco. La Chiesa era annessa a un convento che è stato trasformato notevolmente nel ‘900 per ricavarci poi l’attuale sede del Comune di Civitella del Tronto.
Largo Rosati, davanti alla Chiesa di San Francesco, è una piazza, creata e modificata tra il 1920 e il 1940, e qui si trova il Palazzo del Capitano o del Governatore. Inizialmente adibito a sede del governatore, poi dell’università, il palazzo ha ospitato fino a pochi anni fa la scuola elementare di Civitella. Dell’originaria struttura si conservano ancora oggi le cornici a soggetto naturalistico e lo stemma degli Angiò di Napoli. Dal 1939 in questa piazza si trova collocato il Monumento a Matteo Wade, voluto da Francesco I di Borbone in onore del prode comandante irlandese, difensore della fortezza durante l’assedio francese del 1806. Opera dello scultore Tito Angelini, il monumento fu posto nel 1832 sulla Prima Piazza d’Armi della Fortezza fino al 1861, quando la stessa si arrese ai Piemontesi. Questi ultimi ne fecero bottino di guerra credendo che fosse opera del famoso Canova e solo nel 1876 il Comune di Civitella riuscì a riportarlo a Civitella da Ancona, dove era stato abbandonato.
Seguendo la segnaletica è possibile raggiungere la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta anche delle Laudi o della Scopa, recentemente restaurata. Datata nei primi decenni del trecento, l’interno, ad aula unica, è completamente affrescato: le decorazioni rinascimentali rendono la chiesa particolarmente elegante.
Piacevole addentrarsi nelle vie di Civitella, suggestivi e particolari gli scorci e gli angoli, dove segnaliamo i portali in pietra, elaborati dai maestri comacini e lombardi, operanti a Civitella nella metà del XV secolo. Particolari ed eleganti i palazzetti nobiliari, tra essi Palazzo Ronchi, Palazzo Ferretti, Palazzo Scesi, Palazzo Procaccino-Savi. E tra le vie c’è da segnalare l’ormai celebre Ruetta, una delle vie più strette d’Italia, facilmente raggiungibile da Piazza Filippi Pepe.
La Fortezza di Civitella del Tronto, situata a 600 m. s.l.m. in posizione strategica rispetto al vecchio confine settentrionale del Viceregno di Napoli con lo Stato Pontificio, è una delle più grandi e importanti opere di ingegneria militare d'Europa, caratterizzata da una forma ellittica con un’estensione di 25.000 mq ed una lunghezza di oltre 500 m. La rocca aragonese, sorta su una probabile preesistenza medievale, fu completamente trasformata a partire dal 1564 da Filippo II d’Asburgo, re di Spagna, che, a seguito di un’eroica resistenza dei civitellesi contro le truppe francesi guidate dal Duca di Guisa, ordinò la costruzione della Fortezza, una struttura più sicura così come la vediamo oggi. Nel 1734, dalla dominazione degli Asburgo si passò a quella dei Borboni che operarono importanti modifiche alla struttura militare e si opposero valorosamente all’assedio dei francesi nel 1806 e a quello dei piemontesi del 1860/61. Dopo il 1861 la Fortezza venne lasciata in abbandono, depredata e demolita dagli stessi abitanti di Civitella del Tronto. Oggi la sua struttura è completamente visitabile, grazie ad un importante intervento di restauro curato dalla Sovrintendenza di L'Aquila tra il 1975 e il 1985. La visita si sviluppa attraverso tre camminamenti coperti, le vaste piazze d'armi, le cisterne (una delle quali visitabile), i lunghi camminamenti di ronda, i resti del Palazzo del Governatore, la Chiesa di San Giacomo e le caserme dei soldati. Notevole e suggestivo è il panorama che si gode dalla Fortezza a partire dal vecchio incasato sottostante con le singolari case-forti (la casa-forte è un'antica residenza signorile fortificata del periodo medievale) per proseguire con i massicci del Gran Sasso, della Laga, della Maiella, dei Monti Gemelli fino al Mare Adriatico. All’interno della Fortezza è visitabile il Museo delle Armi, che si sviluppa su quattro sale dove sono conservate armi e mappe antiche, queste ultime connesse alle vicende storiche di Civitella del Tronto. Tra le armi si segnalano alcuni schioppi a miccia del XV secolo, pistole a pietra focaia, un cannone da campagna napoleonico e dei piccoli cannoni detti “falconetti” da marina.
Fuori dalle mura del borgo di Civitella si trova il Santuario di Santa Maria dei Lumi, composto da una chiesa e un convento; è stato un antico insediamento benedettino e successivamente venne ceduto ai frati francescani che ancora oggi vi dimorano. Il Santuario ha ospitato più volte il quartier generale delle truppe che ponevano sotto assedio Civitella del Tronto ed ha, anche per questo motivo, subito numerosi danni. La struttura odierna è il frutto di numerose sistemazioni, ma conserva ancora all'esterno il portico dallo stile tardo romanico. All'interno della chiesa è conservata la statua lignea della Madonna col Bambino, detta Madonna dei Lumi, citata in un documento del 1489, ma sicuramente scolpita prima e attribuita a Giovanni di Biasuccio, allievo dell'illustre maestro Silvestro dell’Aquila, il più importante scultore d'Abruzzo del Rinascimento.
Nel territorio di Civitella del Tronto ricade la riserva Naturale delle Gole del Salinello, istituita nel 1990 e facente parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Il cammino inizia da Ripe, frazione di Civitella del Tronto e prosegue lungo il percorso scavato dal fiume Salinello, tra la Montagna di Campli (1.720 m.) e la Montagna dei Fiori (1.814 m.), meglio conosciute come “Monti Gemelli”. Le Gole si sviluppano per 1 Km e presentano in alcuni punti un’ampiezza di soli 3 metri con pareti a picco alte dai 40 ai 60 metri. Nella zona si trovano più di 40 caverne naturali, tra cui la “Grotta di Sant’Angelo”, si tratta della cavità naturale più conosciuta ed importante dei Monti della Laga, dedicata al culto di San Michele Arcangelo. È una grotta alta circa trenta metri e larga altrettanto, per una larghezza di circa quindici metri la cui destinazione per scopi religiosi è evidenziata dalla presenza, addossati alla parete di fondo e quasi accostati, di due altari. Sulla destra si apre una enorme finestra naturale, raggiungibile salendo diversi scalini, che si apre sulla vallata del Salinello che va verso il mare.
Da segnalare anche la “Via Matris”, un’antica via di pellegrinaggio tra Campli e Civitella. Il percorso fa parte dell’antico itinerario che originariamente collegava Teramo con i confini del Regno delle Due Sicilie (il cui ultimo baluardo era costituito dalla fortezza di Civitella del Tronto).
Dal 25 al 27 aprile ricorrono i festeggiamenti della Liberazione e di Santa Maria dei Lumi nei pressi del vicino santuario omonimo. Il 16 maggio si festeggia il protettore Sant’Ubaldo, nel pomeriggio si organizzano le cosiddette “alzate dei palloni”, ovvero il “galleggiamento” degli aerostati disegnati dalle scuole locali. Solitamente negli ultimi giorni del mese di luglio, in paese, si organizzava la “Sagra delle ceppe”, il piatto locale più importante che richiamava a sé sempre numerosi turisti. All'interno della fortezza si svolgono delle manifestazioni occasionali che costellano soprattutto le serate estive e quelle a cavallo tra ottobre e novembre. Dal 13 al 16 agosto si teneva, all'interno della fortezza, il banchetto in costume d'epoca denominato “A la Corte de lo Governatore”. L’11 novembre avevano luogo nella cittadina i festeggiamenti per San Martino: raccolti intorno a un grosso falò acceso nella fortezza, si gustavano caldarroste e vino locale, cantando e danzando fino all'alba.
Particolari e tipici della cucina di Civitella del Tronto sono i caratteristici maccheroni con le ceppe, così denominati perché si tratta di grossi fusilli fatti a mano arrotolando la pasta intorno a un bastoncino. Un altro piatto storico è il filetto alla borbonica, una specie di panino preparato con una fetta di pane sulla quale viene messa una fetta di carne che, a sua volta, viene ricoperta con una mozzarella e filetti di acciuga sotto sale e insaporita con marsala. Sempre connesso con la Fortezza lo spezzatino alla Franceschiello, così denominato dall'ultimo Re Francesco II di Borbone, realizzato con pollo o agnello e insaporito con vino e sottaceti. Rinomati sono i formaggi pecorini della Montagna dei Fiori e delle Tre Caciare.
I ragazzi del Quadrifoglio