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Musica

La buona novella

 

 

Siamo nel 1970: mentre la rivolta studentesca impazza ovunque, Fabrizio è impegnato nella realizzazione del suo quarto album, La buona novella. Quando gli chiesero il motivo per il quale si stava dedicando a un lavoro del genere, nel bel mezzo di un simile contesto storico, rispose: "perché Gesù Cristo è il più grande rivoluzionario della storia!".

E precisa questo particolare punto di vista:

Eravamo in piena rivolta studentesca. I miei amici, i miei compagni, i miei coetanei hanno pensato che quello fosse un disco anacronistico. Mi dicevano: «cosa stai a raccontare della predicazione di Cristo, che noi stiamo sbattendoci perché non ci buttino il libretto nelle gambe con scritto sopra sedici? Noi facciamo a botte per cercare di difenderci dall'autoritarismo del potere, dagli abusi, dai soprusi». [...] Non avevano capito - almeno la parte meno attenta di loro, la maggioranza - che La buona novella è un'allegoria. Paragonavo le istanze migliori e più ragionevoli del movimento sessantottino, cui io stesso ho partecipato, con quelle, molto più vaste spiritualmente, di un uomo di 1968 anni prima, che, proprio per contrastare gli abusi del potere, i soprusi dell'autorità, si era fatto inchiodare su una croce, in nome di una fratellanza e di un egualitarismo universali

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