Di tutte le condanne che rendono prigionia le nostre esistenze, cibarsi dei propri rimpianti temo essere la peggiore condizione umana. Così, alla vostra codardia, alle vostre esitazioni, solo un compito ho assegnato a me stessa: divorare ogni singola possibilità finché non ne ho succhiato il midollo.
È assumendo questa consapevolezza, guardandomi allo specchio come nuda, che quelli non mutano in rimorsi. Così, anche se non libera da ogni fardello, almeno io riesco ancora a camminare, senza troppa goffagine.