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Medio-Oriente

Guerre made in Italy

Questa è un'arma (precisamente il proiettile di un mortaio) utilizzata nel conflitto siriano e in dotazione all'ISIS.

Alcuni appunti:

  1. l'Italia è l'ottavo produttore di armi al mondo;
  2. l'Italia è il primo paese europeo per vendita di armi in Siria;
  3. negli ultimi anni l'Italia ha aumentato le vendite verso Africa (+36%) e Medio-Oriente (+23%);
  4. il miglior acquirente dell'Italia è ‎Israele.

Approfondimenti:

  1. La mappa delle armi che l'Italia vende all'estero, Wired;

  2. Armi italiane, crescono le esportazioni verso Medio Oriente e l'Africa. Turchia e Libano tra i primi acquirenti, Huffington Post;

  3. Libia, l’Italia fa affari su export armi. Ma il Parlamento non ne parla da 8 anni, Il fatto quotidiano;

  4. Italia tra i primi paesi al mondo a controllare l'export di armi, Vita;

  5. Export di armi italiane: un affare da un miliardo di euro, Adista.


In rete si trovano anche articoli che vorrebbero smentire la tesi secondo cui l'ISIS avrebbe in dotazioni anche armi italiane, come questo (Giornalettismo). La contro-tesi si basa su uno studio condotto dalla ong CAR. Questo studio, che viene anticipato essere "lacunoso"  dagli stessi autori, offre due informazioni rilevanti:

  1. in questi conflitti, le fazioni spesso si scambiano armi tra di loro, perché vengono rubate, perché vengono abbandonate per facilitare le ritirate, perché vengono conquistate in battaglia e così via. È dunque difficile stabilire chi stia usando cosa e chi ne fosse il proprietario originario;
  2. nella zona di Kobane, oggetto di scontro tra guerriglieri curdi e miliziani ISIS, non sono state rinvenute armi italiane. Lo studio è stato condotto soltanto a Kobane.

Queste stesse informazioni dimostrano come sia debole la contro-tesi: Kobane è stata solo una delle tante zone di conflitto che ha visto la presenza dell'ISIS. Queste zone sono molto diverse tra loro (varie regioni di Siria e Iraq), spesso non direttamente collegate (non sono ovviamente gli stessi miliziani, con lo stesso armamentario, a spostarsi da una zona all'altra, da un conflitto all'altro), a volte del tutto scollegate (Libia). Se a questo aggiungiamo che le fazioni impiegano prevalentemente armi acquisite sul posto (punto 1, come spiegato anche dallo studio), risulta ancora più evidente che un'indagine condotta soltanto in una città dove è stata registrata la presenza dell'ISIS è poco significativa.

Invece è noto che l'Italia vende armi all'Arabia Saudita (leggi qui e qui), la notizia è pubblica. L'Arabia Saudita impiega queste armi sia la popolazione dello Yemen, sia vendendole all'ISIS (leggi qui, qui e qui), come fa anche il Qatar.