“Ritrovare il diritto ad essere persona nel lavoro a contatto con la terra”
Affrontare il tema sulla dignità umana e i diritti dei detenuti implica un ragionamento intorno al tema della legalità, in quanto «ogni violazione dei diritti umani rappresenta una vera e propria violazione della legalità».
La legalità è insieme “rispetto e pratica delle leggi”, un rispetto comune, dall’alto e dal basso, che è insito nell’«esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune». Il rispetto della legalità implica la creazione di una presa di coscienza negli autori di reato e di una sensibilizzazione al tema, la cui base, sancita all’art. 3 della Costituzione, è rintracciabile nell’uguaglianza. A partire da questa considerazione si può affermare che la legalità è ciò che deriva da processi di responsabilizzazione in chiave di giustizia sociale. Processo che dovrebbe trovare spazio nel quotidiano e in azioni preventive. Ma, perché la società sia dotata di un certo grado di legalità, è fondamentale una corrispondenza nel livello di giustizia sociale, unico spazio questo in cui le leggi non rischiano di trasformarsi in «fattore di discriminazione, un’arma dei forti contro i deboli, uno strumento che favorisce non il diritto ma il privilegio, non l’inclusione ma l’esclusione»
La riabilitazione di un paziente autore di reato è un processo di riacquisizione di responsabilità fondamentale per il reinserimento sociale della persona. Infatti, la responsabilizzazione diviene un percorso necessario, fatto di progetti ed obiettivi da raggiungere, con lo scopo ultimo di imprimere nel detenuto una forte motivazione al cambiamento.
Per sconfiggere la recidiva, in un percorso riabilitativo con autori di reato, bisogna far uso di tutte le modalità educative e morali, nell’ottica di un progetto riabilitativo, nonché finalizzato al reinserimento graduale della persona in società, coadiuvato da un efficiente sostegno diretto al superamento del pregiudizio nei suoi confronti e al suo reinserimento sociale.
Primi fra tutti meritano di essere menzionati alcuni tratti significativi, distintivi del trattamento riabilitativo per pazienti autori di reato, legati a principi e criteri di:
- umanità;
- rispetto della dignità della persona;
- imparzialità;
- atteggiamento non giudicante;
- rieducazione;
- reinserimento sociale;
- creazione di interventi tesi a sostenere interessi umani, culturali e professionali;
- realizzazione di processi di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali;
- partecipazione sociale.
Il progetto di “Api-tutela e salvaguardia della biodiversità” è stato inserito nei percorsi riabilitativi dei nostri pazienti autori di reato in modo che gli stessi, attraverso una formazione teorico/pratica continua, potessero diventare dei veri e propri apicoltori attraverso dei laboratori mirati alla promozione della biodiversità. Un progetto che consente loro di avere anche una possibilità di inserimento nel mondo del lavoro una volta usciti.
L’apicoltura, come contributo per migliorare le cure ed offrire un servizio di eccellenza, innovazione, progresso, è l’obiettivo del progetto di api-tutela. L’apicoltura, insieme ad altre attività svolte all’interno della Struttura, rappresenta un’attività idonea al superamento e miglioramento delle problematiche di salute mentale connesse a problematiche giudiziarie. Questa attività è uno strumento di recupero che passa attraverso la “paziente forza delle api” e diventa percorso riabilitativo. Le finalità sono molteplici, oltre che terapeutiche, anche didattiche, per trasmettere un mestiere e rendere la permanenza nella Struttura una esperienza valoriale “per la realizzazione di bisogni profondi”. Il progetto prevede una progettazione di rete, con associazioni del settore, apicoltori, aziende, associazioni per l’ambiente (WWF, CAI), per arrivare a raggiungere la principale finalità di realizzare un laboratorio volto alla difesa delle api, sotto un aspetto ecologico e di valorizzazione e protezione della biodiversità presente sul territorio montano di Rosello (Ch) che si immerge nella Riserva Naturale “Abetina Bianca”, guardando al futuro prossimo con
L’ambizione di mettere in campo anche iniziative attraverso la confezione di un prodotto artigianale. Un progetto corale, quindi, che si fonda sul lavoro di rete, con cultori e professionisti del settore dell’apicoltura, in modo che possa diventare per i nostri pazienti autori di reato un corso per la vita, accompagnato da una dolce ricompensa, il miele, affinché, attraverso relazioni autentiche, non giudicanti, gratificanti, si contribuisca ad un maggiore senso di sicurezza e consapevolezza dei propri limiti facendo alleati le api per riconquistare consapevolezza e senso di sè. Impiegare il tempo e lo spazio della nostra Struttura in modo produttivo è uno stimolo importante, affinché la metafora della “libertà” da riconquistare, racchiusa nel “volo di un’ape”, rappresenti lo strumento per migliorare il benessere psicofisico e la qualità della vita dei nostri pazienti. L’attrazione per la natura è la base della nascita di un legame con l’ape. Ricomporre questo legame autentico con la natura permette di apprezzarne i suoi frutti, i suoi valori, le sue sfumature. Ecco perché il progetto include un laboratorio formativo teorico/pratico volto alla riscoperta e alla valorizzazione della biodiversità.
La diffusione di questa esperienza, fase fondamentale del progetto, può sensibilizzare la realtà esterna alla salvaguardia di ciò di cui siamo i maggiori custodi: la terra e le sue risorse.
La “medicina” delle api come forma di riscatto
Che il miele sia buono, e faccia anche bene, è noto. Meno nota è la storia che c’è dietro ogni miele: una storia spesso fatta di passione, pazienza, dedizione. Talvolta, anche di solidarietà e di cura. È il caso del miele prodotto dai nostri pazienti autori di reato all’interno del laboratorio di Api-tutela e salvaguardia della biodiversità.
Questo progetto vuole essere una idea innovativa di riabilitazione che possa dare una speranza di riscatto a persone in partenza svantaggiate.
Il lavoro come strumento di riabilitazione, per acquisire la consapevolezza necessaria e capire l’importanza e il ruolo che l’essere umano svolge nella la tutela della biodiversità, dell’ecosistema, e nella tutela delle api, alleate dell’ambiente e dell’uomo.